Direttiva 2010/48/UE

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

DECRETO MINISTERIALE

13 ottobre 2011

(G.U. n. 271 del 21.11.2011)

Recepimento della direttiva 2010/48/UE della Commissione, del 5 luglio 2010, che adegua al progresso tecnico la direttiva 2009/40/CE del Parlamento europeo e del Consiglio concernente il controllo tecnico dei veicoli a motore.

IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

Visto l’articolo 229 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, recante “Nuovo Codice della Strada” e successive modificazioni ed integrazioni, che delega i Ministri della Repubblica a recepire, secondo le competenze loro attribuite, le direttive comunitarie concernenti le materie disciplinate dallo stesso codice;

Visto il decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 121, recante “Disposizioni urgenti per l’adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell’art. 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007”, che ha istituito il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

Visto il decreto ministeriale 6 agosto 1998, n. 408, recante norme sulla revisione generale periodica dei veicoli a motore e loro rimorchi, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 278 del 27 novembre 1998, che attua la direttiva 96/96/CE del Consiglio concernente il controllo tecnico dei veicoli a motore e dei loro rimorchi, e successive modificazioni;

Vista la direttiva 2009/40/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 maggio 2009, concernente il controllo tecnico dei veicoli a motore e dei loro rimorchi, pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea n. L 141 del 6 giugno 2009; direttiva in versione rifusa per la quale non è prevista la trasposizione nell’ordinamento interno;

Vista la direttiva 2010/48/UE della Commissione del 5 luglio 2010, che adegua al progresso tecnico la direttiva 2009/40/CE del Parlamento europeo e del Consiglio concernente il controllo tecnico dei veicoli a motore e dei loro rimorchi, pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea n. L 173 dell’8 luglio 2010;

Adotta

il seguente decreto:

Art. 1

1. L’allegato II al decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione del 6 agosto 1998, n. 408, e successive modificazioni, è sostituto dall’allegato al presente decreto che ne costituisce parte integrante.

Art. 2

1. Le disposizioni del presente decreto si applicano a decorrere dal 31 dicembre 2011, fatta eccezione per le disposizioni del paragrafo 3 dell’allegato II, che si applicano dal 31 dicembre 2013.

Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Roma, 13 ottobre 2011

Il Ministro: MATTEOLI


 

 

Allegato al DM 13.10.2011

 

L’allegato II al decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 6 agosto 1998 n. 408, e successive modificazioni, è sostituito dal presente allegato:

 

ALLEGATO II

(Allegato alla direttiva 2010/48/UE del 5.7.2010)

 

ELEMENTI DA CONTROLLARE OBBLIGATORIAMENTE

1. INTRODUZIONE

Il presente allegato identifica i sistemi e i componenti dei veicoli da sottoporre a controllo, illustra i metodi da applicare e i criteri da utilizzare per determinare se le condizioni del veicolo siano accettabili.

Qualora il veicolo presenti anomalie relative agli elementi sottoposti a controllo indicati in appresso, le autorità competenti degli Stati membri adottano una procedura che stabilisce le condizioni alle quali è autorizzata la circolazione del veicolo fino al superamento di un nuovo controllo tecnico.

Il controllo deve essere effettuato almeno sugli elementi indicati in appresso, purché essi si riferiscano all’equipaggiamento del veicolo sottoposto a controllo nello Stato membro interessato.

È opportuno che i controlli siano effettuati utilizzando le tecniche e attrezzature attualmente disponibili e senza l’uso di strumenti per smontare o rimuovere qualsiasi parte del veicolo.

Ai fini dei controlli tecnici periodici tutti gli elementi elencati dovrebbero essere considerati obbligatori ad eccezione di quelli contrassegnati da (X), che sono sì relativi allo stato del veicolo e alla sua idoneità di impiego su strada ma che non sono considerati essenziali ai fini del controllo periodico.

I “motivi dell’esito negativo” non si applicano nei casi in cui si riferiscono a requisiti che non erano obbligatori nella pertinente legislazione sull’omologazione dei veicoli al momento della prima omologazione, della prima messa in circolazione o dell’ammodernamento.

Quando un metodo di controllo è indicato come visivo, significa che oltre ad osservare gli elementi l’ispettore dovrebbe, eventualmente, anche maneggiarli, valutare i rumori o utilizzare qualsiasi altro opportuno mezzo di controllo senza far uso di apparecchiature.

2. CAMPO DI APPLICAZIONE DELL’ISPEZIONE

L’ispezione deve essere effettuata almeno sugli elementi indicati in appresso, purché essi si riferiscano all’equipaggiamento montato sul veicolo sottoposto a controllo:

0)   identificazione del veicolo;

1)   impianto di frenatura;

2)   sterzo;

3)   visibilità;

4)   impianto elettrico e parti del circuito elettrico;

5)   assi, ruote, pneumatici, sospensioni;

6)   telaio ed elementi fissati al telaio;

7)   altre dotazioni;

8)   effetti nocivi;

9)   controlli supplementari per veicoli delle categorie M2 e M3 adibiti al trasporto di passeggeri.

 

3. CERTIFICATO DI REVISIONE

All’operatore o al conducente del veicolo devono essere comunicati per iscritto i risultati del controllo, le anomalie riscontrate e le eventuali conseguenze legali.

I certificati di revisione rilasciati in caso di controlli periodici obbligatori dei veicoli devono contemplare quantomeno i seguenti elementi:

1)   numero VIN;

2)   targa di immatricolazione e simbolo dello Stato di immatricolazione;

3)   luogo e data del controllo;

4)   lettura del contachilometri al momento del controllo, se disponibile;

5)   classe del veicolo, se disponibile;

6)   anomalie identificate (si raccomanda di seguire l’ordine numerico del punto 5 del presente allegato) e relative categorie;

7)   valutazione generale del veicolo;

8)   data del successivo controllo periodico (se questa informazione non è fornita con altri mezzi);

9)   nome dell’ente che effettua il controllo e firma o dati identificativi dell’ispettore responsabile del controllo.

 

4. REQUISITI MINIMI DI ISPEZIONE

L’ispezione deve riguardare quantomeno gli elementi e utilizzare le norme e i metodi minimi riportati di seguito. Nella colonna “Motivi dell’esito negativo” sono riportati esempi di anomalie di cui è possibile l’individuazione.

 

Elemento

Metodo

Motivi dell’esito negativo

0. IDENTIFICAZIONE DEL VEICOLO

0.1. Targhe di immatricolazione (se previste dai requisiti) (a) [a]

Esame visivo

a) Numero di targhe mancanti o fissate in modo tale da renderne probabile il distacco

b) Iscrizione mancante o illeggibile

c) Non conformi ai documenti o alle registrazioni del veicolo

0.2. Numero di identificazione del veicolo telaio/numero di serie

Esame visivo

a) Assente o non individuabile

b) Incompleto, illeggibile

c) Non conformi ai documenti o alle registrazioni del veicolo

1. IMPIANTO DI FRENATURA

1.1. Stato meccanico e funzionamento

1.1.1. Pedale/leva a mano del freno

Esame visivo delle componenti mentre è azionato l’impianto di frenatura

Nota: i veicoli con impianti frenanti servoassistiti devono essere controllati a motore spento

a) Leva troppo tirata

b) Usura o gioco eccessivi

1.1.2. Condizione e corsa del pedale/leva a mano del dispositivo di frenatura

Esame visivo delle componenti mentre è azionato l’impianto di frenatura

Nota: i veicoli con impianti frenanti servoassistiti devono essere controllati a motore spento

a) Eccessiva corsa o insufficiente riserva di corsa

b) Rilascio del freno difficile

c) Superficie antisdrucciolo del pedale del freno mancante, mal fissata o consumata

1.1.3. Pompa a vuoto o compressore e serbatoi

Esame visivo delle componenti a una normale pressione operativa. Controllare il tempo necessario affinché la pressione vuoto/aria raggiunga un valore operativo sicuro e il funzionamento del dispositivo di allarme, della valvola di protezione multicircuito e della valvola di sicurezza alla sovrapressione

a) Insufficiente pressione/vuoto per assicurare almeno due frenature ripetute dopo lo scatto del dispositivo di allarme (o quando l’indicatore del manometro è sulla posizione di pericolo)

b) Tempo necessario affinché la pressione vuoto/aria raggiunga un valore operativo sicuro non conforme ai requisiti (a) [a]

c) Mancato funzionamento della valvola di protezione multicircuito o della valvola di sicurezza alla sovrapressione

d) Perdita d’aria che causa un notevole calo di pressione o rumori udibili di perdita d’aria

e) Danno esterno che può influire sul funzionamento dei freni

1.1.4. Manometro o indicatore di pressione

Controllo funzionale

Cattivo funzionamento o difetti del manometro o dell’indicatore

1.1.5. Valvola di controllo del freno a mano

Esame visivo delle componenti mentre è azionato l’impianto di frenatura

a) Comando incrinato, danneggiato o eccessivamente usurato

b) Scarsa affidabilità del comando della valvola o della valvola stessa

c) Tenuta difettosa o perdite del sistema

d) Funzionamento insoddisfacente

1.1.6. Freno di stazionamento, leva di comando, dispositivo di bloccaggio, freno di stazionamento elettronico

Esame visivo delle componenti mentre è azionato l’impianto di frenatura

a) Insufficiente tenuta del dispositivo di bloccaggio

b) Usura eccessiva a livello dell’asse della leva o del dispositivo di bloccaggio

c) Corsa troppo lunga (cattiva regolazione)

d) Meccanismo mancante, danneggiato o inattivo

e) Difetti di funzionamento, l’indicatore luminoso indica anomalie

1.1.7. Valvole di frenatura (valvole di fondo, valvole di scarico, regolatori di pressione)

Esame visivo delle componenti mentre è azionato l’impianto di frenatura

a) Valvola danneggiata o eccessiva perdita d’aria

b) Eccessivo efflusso di olio dal compressore

c) Valvola fissata male o montaggio difettoso

d) Efflusso o perdita di liquido del freno idraulico

1.1.8. Giunti mobili di accoppiamento (elettrici e pneumatici)

Disinserire e reinserire i collegamenti dell’impianto di frenatura tra il veicolo trainante e il rimorchio

a) Rubinetto o valvola a chiusura automatica difettosi

b) Rubinetto o valvola fissati male o montaggio difettoso

c) Tenuta insufficiente

d) Funzionamento difettoso

1.1.9. Accumulatore o serbatoio di pressione

Esame visivo

a) Serbatoio danneggiato, corroso o con perdite

b) Dispositivo di spurgo non funzionante

c) Serbatoio fissato male o montaggio difettoso

1.1.10. Dispositivo servofreno, cilindro principale del freno (sistemi idraulici)

Esame visivo delle componenti mentre è azionato l’impianto di frenatura

a) Dispositivo servofreno difettoso o inefficace

b) Difetti o perdite del cilindro principale

c) Cilindro principale fissato male

d) Liquido del freno insufficiente

e) Mancanza del tappo del serbatoio del cilindro principale del freno

f) Indicatore del liquido del freno acceso o difettoso

g) Funzionamento difettoso del dispositivo di allarme per il livello del liquido

1.1.11. Condotti rigidi dei freni

Esame visivo delle componenti mentre è azionato l’impianto di frenatura

a) Rischio imminente di guasto o di rottura

b) Perdite nei condotti o nei collegamenti

c) Condotti danneggiati o eccessivamente corrosi

d) Cattiva installazione dei condotti

1.1.12. Tubi flessibili dei freni

Esame visivo delle componenti mentre è azionato l’impianto di frenatura

a) Rischio imminente di guasto o di rottura

b) Tubi danneggiati, con punti di attrito, ritorti o troppo corti

c) Perdite nei tubi o nei collegamenti

d) Eccessivo rigonfiamento dei tubi sotto pressione

e) Tubi porosi

1.1.13. Guarnizioni e pastiglie per freni

Esame visivo

a) Eccessiva usura di guarnizioni o pastiglie

b) Guarnizioni o pastiglie sporche (olio, grasso, ecc.)

c) Assenza di guarnizioni o pastiglie

1.1.14. Tamburi dei freni, dischi dei freni

Esame visivo

a) Tamburi o dischi fortemente usurati, corrosi, graffiati o con incrinature o rotture o altri difetti che compromettono la sicurezza

b) Tamburi o dischi sporchi (olio, grasso, ecc.)

c) Mancanza di tamburi o dischi

d) Fissazione difettosa del disco portafreno

1.1.15. Cavi dei freni, tiranteria

Esame visivo delle componenti mentre è azionato l’impianto di frenatura

a) Cavi danneggiati o flessi

b) Usura o corrosione fortemente avanzata di un componente

c) Cavo, tirante o giunto non sicuro

d) Fissazione dei cavi difettosa

e) Impedimento al libero movimento del sistema frenante

f) Anomalie nel movimento della tiranteria a seguito di imperfetta regolazione o di eccessiva usura

1.1.16. Cilindri dei freni (compresi i freni a molla e a cilindri idraulici)

Esame visivo delle componenti mentre è azionato l’impianto di frenatura

a) Cilindri incrinati o danneggiati

b) Perdite nei cilindri

c) Cilindri fissati male o montaggio difettoso

d) Cilindri fortemente corrosi

e) Corsa insufficiente o eccessiva del cilindro

f) Rivestimento di protezione contro la polvere (cappuccio parapolvere) mancante o fortemente danneggiato

1.1.17. Correttore automatico di frenatura in funzione del carico

Esame visivo delle componenti mentre è azionato l’impianto di frenatura

a) Giunzione difettosa

b) Imperfetta regolazione della giunzione

c) Correttore grippato o non funzionante

d) Correttore mancante

e) Targhetta dei dati mancante

f) Dati illeggibili o non conformi ai requisiti [a]

1.1.18. Dispositivi e indicatori di regolazione

Esame visivo

a) Dispositivo danneggiato, grippato o che presenta un movimento anormale, un’eccessiva usura o un’imperfetta regolazione

b) Dispositivo difettoso

c) Dispositivo montato o sostituito in modo scorretto

1.1.19. Sistema ausiliario di frenatura (se installato o necessario)

Esame visivo

a) Montaggio o accoppiatori difettosi

b) Sistema chiaramente difettoso o mancante

1.1.20. Azionamento automatico dei freni del rimorchio

Disinserire i collegamenti dei freni tra il veicolo trainante e il rimorchio

Il freno del rimorchio non è azionato automaticamente quando il collegamento è disinserito

1.1.21. Sistema di frenatura completo

Esame visivo

a) Altri dispositivi del sistema (come la pompa antigelo, l’essiccatore d’aria, ecc.) danneggiati esternamente o fortemente corrosi, tanto da compromettere il funzionamento del sistema di frenatura

b) Eccessive perdite di aria o di antigelo

c) Fissaggio o montaggio difettoso di un qualsiasi componente

d) Riparazione o modifica inadeguata di un qualsiasi componente [1]

1.1.22. Collegamenti di prova (se installati e necessari)

Esame visivo

a) Mancante

b) Danneggiati, inutilizzabili o con perdite

1.2. Prestazioni ed efficienza del freno

1.2.1. Prestazioni

Nel corso di un controllo con una macchina per prove statiche del freno o, se impossibile, nel corso di una prova su strada azionare progressivamente i freni fino allo sforzo massimo

a) Sforzo di frenatura inadeguato su una o più ruote

b) Sforzo di frenatura della ruota meno frenata dell’asse inferiore al 70 % dello sforzo massimo dell’altra ruota In caso di prova di frenatura su strada, eccessiva deviazione del veicolo rispetto a una linea retta

c) Frenatura non gradualmente moderabile (blocco)

d) Tempo di risposta alla frenatura troppo lungo su una qualsiasi ruota

e) Fluttuazione eccessiva dello sforzo di frenatura durante ciascun giro completo della ruota

1.2.2. Efficienza

Controllo con una macchina per prove statiche del freno o, se essa non può essere utilizzata per motivi tecnici, prova su strada utilizzando un decelerometro. I veicoli o i rimorchi la cui massa massima autorizzata sia superiore a 3 500 kg devono essere ispezionati applicando i requisiti della norma ISO 21069 o metodi equivalenti Le prove su strada devono essere effettuate in condizioni di tempo asciutto e su una strada pianeggiante e diritta

Non si ottiene almeno il seguente valore minimo:

Veicoli immatricolati per la prima volta dopo l’entrata in vigore della presente direttiva:

– Categoria N1: 50 %

– Categoria M1: 58 %

– Categorie M2 e M3: 50 %

– Categorie N2 e N3: 50 %

– Categorie O2 (XX) [c], O3 e O4:

– per semirimorchi: 45 %

– per i rimorchi: 50 %

Veicoli immatricolati per la prima volta prima dell’entrata in vigore della presente direttiva:

Categoria N1: 45 %

Categorie M1, M2 e M3: 50 % [2]

Categorie N2 e N3: 43 % [3]

Categorie O2 (XX) [c], O3 e O4: 40 %[4]

Altre categorie (XX): [c]

– Categorie L (entrambi i freni):

– Categoria L1e: 42 %

– Categorie L2e, L6e: 40 %

– Categoria L3e: 50 %

– Categoria L4e: 46 %

– Categorie L5e, L7e: 44 %

– Categorie L (freno della ruota posteriore):

– tutte le categorie: 25 %

1.3. Prestazioni ed efficienza del freno di soccorso (se basato su sistema separato)

1.3.1. Prestazioni

Se il sistema del freno di soccorso è separato dal freno di servizio, utilizzare il metodo precisato al punto 1.2.1.

a) Sforzo di frenatura inadeguato su una o più ruote

b) Sforzo di frenatura della ruota meno frenata dell’asse inferiore al 70 % dello sforzo massimo dell’altra ruota In caso di prova di frenatura su strada, eccessiva deviazione del veicolo rispetto a una linea retta

c) Frenatura non gradualmente moderabile (blocco)

1.3.2. Efficienza

Se il sistema del freno di soccorso è separato dal freno di servizio, utilizzare il metodo precisato al punto 1.2.2.

Uno sforzo di frenata inferiore al 50 % [5] delle prestazioni del freno di servizio di cui al punto 1.2.2 in relazione alla massa massima autorizzata o, per i semirimorchi, alla somma dei carichi autorizzati per asse (fatta eccezione per le categorie L1e e L3e)

1.4. Prestazioni ed efficienza del freno a mano (di stazionamento)

1.4.1. Prestazioni

Azionare il freno durante un controllo su una macchina per prove statiche del freno e/o durante una prova su strada con l’uso di un decelerometro

Freno non funzionante su un lato o in caso di prova di frenatura su strada, eccessiva deviazione del veicolo rispetto a una linea retta

1.4.2. Efficienza

Controllo con una macchina per prove statiche del freno o prova su strada utilizzando un decelerometro (in grado di indicare o registrare i dati) o prova del veicolo su una strada di pendenza indicata Se possibile, i veicoli adibiti al trasporto di merci dovrebbero essere controllati a pieno carico

Non si ottiene almeno per tutti i veicoli un coefficiente di frenatura del 16 % in relazione alla massa massima autorizzata o, per i veicoli a motore, del 12 % in relazione alla massa massima combinata del veicolo, a seconda di quale sia il valore più elevato (fatta eccezione per le categorie L1e e L3e)

1.5. Prestazioni del sistema frenante elettronico

Esame visivo e, se possibile, prova di funzionamento del sistema

a) Efficienza non moderabile (non si applica a sistemi di freno sullo scarico).

b) Sistema non funzionante

1.6. Sistema antibloccaggio (ABS)

Esame visivo e ispezione del dispositivo di allarme

a) Cattivo funzionamento del dispositivo di allarme

b) Il dispositivo di allarme indica che il funzionamento del sistema è difettoso

c) Sensori di velocità della ruota mancanti o danneggiati

d) Cablatura danneggiata

e) Altri componenti mancanti o danneggiati

1.7 Sistema di frenatura elettronica (EBS)

Esame visivo del dispositivo di allarme

a) Cattivo funzionamento del dispositivo di allarme

b) Il dispositivo di allarme indica che il funzionamento del sistema è difettoso

2. STERZO

2.1. Stato meccanico

2.1.1. Stato dello sterzo

Con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore, con le ruote staccate dal suolo o a contatto con piastre mobili, ruotare il volante da un’estremità all’altra Esame visivo della scatola dello sterzo

a) Ruvidezza di funzionamento della scatola

b) Albero dello sterzo torto o scanalature consumate

c) Usura eccessiva dell’albero dello sterzo

d) Gioco eccessivo dell’albero dello sterzo

e) Perdite

2.1.2. Fissaggio dell’alloggiamento della scatola dello sterzo

Con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore, con il peso delle ruote al suolo, ruotare il volante o la barra in senso orario e antiorario o utilizzare uno strumento di rilevazione del gioco delle ruote. Esame visivo per verificare il fissaggio della scatola dello sterzo al telaio

a) Scatola dello sterzo non adeguatamente fissata al telaio

b) Fori di fissaggio oblunghi sul telaio

c) Bulloni di fissaggio mancanti o rotti

d) Rottura dell’alloggiamento della scatola dello sterzo

2.1.3. Stato degli organi di sterzo

Con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore, con il peso delle ruote al suolo, muovere il volante in senso orario e antiorario o utilizzare uno strumento di rilevazione del gioco delle ruote. Esame visivo degli organi di sterzo per verificare, usura, rottura e fissaggio

a) Movimento relativo tra componenti che richiede un intervento di riparazione

b) Eccessiva usura a livello dei giunti

c) Rottura o deformazione di uno dei componenti

d) Assenza del bloccasterzo

e) Scorretto allineamento di componenti (ad esempio tirante trasversale o asta di accoppiamento)

f) Modifiche o riparazioni inadeguate

g) Coperchio antipolvere mancante, danneggiata o gravemente deteriorata

2.1.4. Azionamento degli organi di sterzo

Con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore, con le ruote a contatto del suolo e il motore in funzione (servosterzo), ruotare il volante da un’estremità all’altra. Esame visivo degli organi di sterzo

a) Parte mobile dello sterzo a contatto con una parte fissa del telaio

b) Limitatore di corsa dello sterzo assente o fuori uso

2.1.5. Servosterzo

Controllare il sistema sterzante alla ricerca di eventuali perdite e per verificare il livello del liquido idraulico, se visibile. Con le ruote a contatto del suolo e il motore in funzione verificare il funzionamento del servosterzo

a) Perdite di liquidi

b) Liquido insufficiente

c) Meccanismo non funzionante

d) Meccanismo rotto o fissato male

e) Componenti mal allineati o in attrito con altri

f) Modifiche o riparazioni inadeguate

g) Cavi/flessibili danneggiati o eccessivamente corrosi

2.2. Volante, colonna e barra

2.2.1. Stato del volante/della barra

Con le ruote a contatto del suolo muovere il volante da un lato all’altro in modo perpendicolare alla colonna, applicando una leggera pressione verso l’alto e verso il basso. Esame visivo del gioco

a) Movimento relativo tra volante e colonna indicante un fissaggio inadeguato

b) Assenza di dispositivo di ritenuta sul mozzo del volante

c) Rottura o cattiva fissazione del mozzo, della corona o delle razze del volante

2.2.2. Colonna/forcelle dello sterzo

Con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore e la massa dello stesso a terra, spingere e tirare il volante in linea con la colonna, spingere il volante/la barra in varie direzioni perpendicolarmente alla colonna/forcelle. Esame visivo del gioco e dello stato dei raccordi flessibili o giunti universali

a) Movimento eccessivo del centro del volante verso l’alto o il basso

b) Movimento eccessivo della parte superiore della colonna in rapporto all’asse della stessa

c) Raccordo flessibile deteriorato

d) Fissaggio difettoso

e) Modifiche o riparazioni inadeguate

2.3. Gioco dello sterzo

Con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore, con la massa del veicolo gravante sulle ruote, il motore in funzione per i veicoli dotati di servosterzo e le ruote diritte, ruotare leggermente il volante in senso orario e antiorario, nella misura del possibile senza muovere le ruote. Esame visivo del movimento libero

Gioco eccessivo dello sterzo (ad esempio il movimento da un punto della corona superiore a un quinto del diametro del volante o non conforme ai requisiti) [a].

2.4 Allineamento delle ruote [b]

Verificare l’allineamento delle ruote sterzanti mediante apparecchiature idonee

L’allineamento non è conforme ai dati o requisiti del costruttore del veicolo [a].

2.5. Asse sterzante del rimorchio

Esame visivo o utilizzo uno strumento di rilevazione del gioco delle ruote

a) Componenti incrinati o danneggiati

b) Gioco eccessivo

c) Fissaggio difettoso

2.6. Servosterzo elettrico (EPS)

Esame visivo e controllo di coerenza tra l’angolo del volante e l’angolo delle ruote al momento dell’accensione/spegnimento del veicolo

a) L’indicatore di guasto (MIL) del sistema EPS indica un qualsiasi tipo di malfunzionamento del sistema

b) Incoerenza tra l’angolo del volante e l’angolo delle ruote

c) Servosterzo non funzionante

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